Le critiche mosse alla scelta del nuovo governo di non avere confermato il “ministero dell’innovazione” sono frutto di una discutibile interpretazione del concetto. “Innovare” non equivale a “cambiare a tutti i costi” ma significa stabilire degli obiettivi, scegliere gli strumenti più adatti allo scopo e sopratutto prendersi il tempo necessario per arrivare al traguardo. Viceversa, il governo non dovrebbe comportarsi come un qualsiasi “utente” di PC, ridotto all’impotenza e costretto a inseguire nuove versioni di prodotti che mettono strumentalmente fuori supporto hardware e software pur in grado di funzionare ancora in modo efficiente. Questo è un modo per paralizzare l’innovazione, non per incoraggiarla di Andrea Monti – inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech
Possibly Related Posts:
- Come lo Streptococcus salivarius può aiutarci a combattere i danni degli zuccheri
- Perché la UE è destinata a perdere la guerra dei dazi tecnologici
- Un’assenza nello zainetto Ue per sopravvivere in caso di guerra lo rende di fatto inutile
- Dazi USA e Big Tech: inutile piangere sul digitale versato
- L’Italia chiede a Meta, X e LinkedIn di pagare l’Iva. Ci saranno ritorsioni da parte di Trump?