di Andrea Monti – PC Professionale n. 102
Ha suscitato molto scalpore la decisione della nuova Geocities, una volta acquisita da Yahoo, di cambiare le regole contrattuali per l’utilizzo degli spazi web gratuitamente messi a disposizione degli utenti.
La pietra dello scandalo è la clausola che riserva a Yahoo “il diritto perpetuo, irrevocabile, non esclusivo, non soggetto al pagamento di un corrispettivo e totalmente sub-licenziabile, nonché la licenza di usare, riprodurre, modificare, adattare, pubblicare, tradurre creare opere derivate, eseguire e visualizzare questi contenuti (in tutto o in parte) per tutto il mondo e\o di incorporarli in altre opere in qualsiasi forma, media o tecnologia attualmente nota o sviluppata in futuro.”
In altri termini questo significa che Yahoo si riservava per contratto il diritto di trarre utilità economiche dalle opere dell’ingegno create dagli utenti, senza riconoscere loro nemmeno una minima contropartita economica pur (almeno voglio sperarlo, nel rispetto del diritto morale sulla paternità dell’opera).
Una clausola dal tenore così esplicito non poteva sfuggire agli inquilini di Geocities alcuni dei quali hanno immediatamente ha promosso svariate iniziative di protesta contro quello che si può considerare un esproprio coattivo dei diritti degli utenti.
Per non parlare del fatto che le pagine di Geocities contengono materiale per il quale i singoli utenti hanno ottenuto la licenza di diffusione su quel sito, ma non hanno il potere di sublicenziare questi contenuti per altri utilizzi, come nel caso del fan club del noto disegnatore disegnatore di fumetti italiano Leo Ortolani (http://www.geocities.com/paris/metro/4508/ ), che ha autorizzato i suoi ammiratori a pubblicare le immagini dei suoi personaggi su web e non in altro modo.
La vivace reazione dei Geocities homstader (così vengono chiamati gli utenti) ha spinto l’azienda a fare marcia indietro inserendo nel contratto una clausola che stabilisce:”Yahoo non rivendica alcuna proprietà sui contenuti pubblicati sul nostro sito Yahoo GeoCities. Rendendo disponibili dei contenuti a aYahoo per l’inclusione nel vostro sito Yahoo GeoCities,concedete a Yahoo licenza gratutita, non esclusiva, e su scala mondiale di riprodurre, modificare, adattare e pubblicare i contenuti solamente al fine di visualizzare, distribuire e promuovere il vostro sito Yahoo GeoCities sulle proprietà internet di Yahoo. Questa licenza è valida solo fino a quando continuerete ad essere un abitante di Yahoo GeoCities e cesserà di essere applicabile con la chiusura del vostro sito Yahoo GeoCities.”
Anche se il contenuto ha subito una significativa revisione, questo non fa venir meno tutti i problemi, come ad esempio dimostra il fatto che l’azienda si riserva tuttora il diritto di modificare i contenuti pubblicati dall’utente. Questo perchè, si legge nel file http://docs.yahoo.com/docs/info/toshelp.html , “ci sono molti casi nei quali ci serviamo di altre aziende che ci aiutano a gestire le pagine sul nostro network globale. A volte le informazioni sono cambiate a seconda delle necessità. Per esempio, se la vostra pagina contiene immagini in JPEG e le altre aziende impiegano il GIF, allora è ncessario riaddattarle secondo l’altro formato”.
Non bisogna essere un esperto di grafica digitale per sapere (e capire) che la conversione da un formato all’altro può rovinare (anche irrimediabilmente) la qualità dell’originale, concretando una possibile deturpazione dell’opera. Provate ad immaginare – specie se siete artisti che diffondono opere d’arte su web – cosa accadrebbe se il vostro porfolio di immagini o disegni dovesse subire un trattamento del genere. La legge sul diritto d’autore sanziona questo tipo di azioni, ma nel momento in cui vengono autorizzate da chi avrebbe il potere di vietarle, non è possibile poi lamentarsi più di tanto.
Al di là della questione contingente, tuttavia, credo che il dato sul quale questa vicenda dovrebbe far riflettere sia l’enorme ampiezza delle problematiche poste dall’internet al diritto d’autore, che non sono affatto soltanto quelle relative alla duplicazione abusiva e alla tutela degli interessi dei produttori. Ma anche e soprattutto quelle della protezione dei diritti degli autori da forme di mutilazione, deturpazione o riutilizzo se non illecito, quantomeno improprio delle loro opere, anch’esse tutelate dalla legge sul diritto d’autore, ma solo sulla carta.
Possibly Related Posts:
- Scandalo ChatGpt sui dati personali? L’ennesima conferma che la rete libera è un’illusione
- Quello che Apple non dice (sulla sicurezza dei propri prodotti)
- Il vero “falso Klitschko” mette in crisi processi e identità digitale
- Cosa c’è di nuovo nel Metaverso?
- Il server outage di Tesla è un altro passo verso una società vulnerabile