Oggi, l’edizione online de Il Giornale pubblica un articolo su immigrazione e criminalità che contiene questa fotografia
A vederla non sembrerebbe esserci nulla di strano, eppure, ingrandendola, si notano dei particolari curiosi nella fotografia di mezzo.
Innanzi tutto, l’immagine trasmette una sensazione complessiva di innaturalità.
La persona in primo piano è bidimensionale e da l’impressione di essere stata, letteralmente, ritagliata appiccicata nella fotografia. Anche la profondità di campo (la parte “a fuoco” di una fotografia) sembra incoerente con il modo in cui un obiettivo cattura un’immagine. Ne è prova il “bokeh”, cioè la sfocatura dello sfondo rispetto al primo piano, che risulta artificiale.
Insospettito da queste sensazioni istintive, ho provato a ingrandire l’immagine per verificare il sospetto e, pur non essendo un esperto di analisi di immagini digitali, ho provato ad amplificare alcuni parametri con Photoshop, con questo risultato:
Da questo particolare, è possibile notare che attorno alla figura in primo piano è presente la traccia di una scontornatura (le prime due frecce in alto) mentre all’altezza del ginocchio (terza freccia) si vede chiaramente una linea orizzontale che fa pensare a un “copia e incolla”. Ad escludere che questo sia il frutto dell’ingrandimento di un’immagine troppo piccola sta il fatto che l’albero dietro la persona non presenta gli stessi segni di scontornatura nè di piattezza che, invece, caratterizzano la persona.
Ovviamente, non ho lo status per trarre conclusioni definitive sulla genuinità o meno di questa fotografia, ma spero che qualche esperto di digital image forensics possa darmi un’opinione autorevole, dopo di che sarà possibile fare qualche riflessione di merito.
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