Guardando un aspirapolvere automatico non viene proprio in mente di considerarlo un “qualcuno” con il quale parlare o al quale “attribuire dei diritti”.
Ma se l’oggetto è dotato di controllo vocale e ha una forma vagamente antropomorfa, si scatenano grida all’insegna del “riconosciamo i diritti ai robot” oppure “i robot sono fra noi” ecc. ecc.
E’ la prevalenza della forma sulla sostanza o dell’apparenza sulla realtà. Che consente ai giuristi di passare da “visionari” quando, in concreto, sono solo dei visionari.
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