Genetica, cellule staminali da ibridi uomo-coniglio
da Repubblica.it
PECHINO – Si riaccende il dibattito sulle cellule staminali. All’annuncio fatto due giorni fa nel Regno Unito che un gruppo di scienziati è riuscito per la prima volta a coltivare in laboratorio una colonia di cellule estratte da embrioni umani, si aggiunge una notizia proveniente dalla Cina destinata a sconvolgere il mondo della genetica. Una équipe di ricercatori hanno creato un ibrido uomo-coniglio per ricavarne cellule staminali.
I ricercatori cinesi hanno sviluppato embrioni che contengono un misto di Dna sia dell’uomo che del coniglio, secondo uno studio pubblicato su Cell Research, rivista specializzata cinese poco conosciuta in Occidente, commentato sulla rivista scientifica Nature e ripreso dal Washington Post
Le cellule staminali possono trasformarsi in qualsiasi tipo di tessuto. Prelevate dagli embrioni umani nelle prime fasi di vita, hanno il potenziale di diventare qualsiasi parte del corpo, a differenza delle cellule staminali prelevate da persone adulte. Per questo, sono così preziose: se vengono stimolate dai giusti composti chimici, in teoria possono essere trasformate in neuroni del cervello, muscoli del cuore, tessuto osseo oppure cellule del pancreas produttrici di insulina. Molti scienziati, quindi, sono convinti che la ricerca in questo settore è destinata a cambiare radicalmente la medicina, aprendo la strada al trattamento di malattie oggi incurabili come il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla e tante altre.
La nuova ricerca cinese è stata guidata da Huizhen Sheng della Facoltà di Medicina dell’Università di Shanghai. Sono stati realizzati oltre 100 embrioni usando una tecnica che ha fuso cellule epiteliali umane con ovuli di coniglio. Gli embrioni sono stati lasciati crescere in provetta per diversi giorni – fino al cosiddetto stadio di blastocisti (embrione precoce) – prima che i ricercatori li distruggessero per ricavarne cellule staminali.
Il successo sarebbe il primo nel suo genere e lascerebbe presagire che la scelta di usare i conigli potrebbe essere solo una tra le tante possibili. Infatti negli Usa scienziati del Massachusetts avevano tentato in passato di creare embrioni ibridi di uomo e mucca come fonte di cellule staminali, ma non erano riusciti appieno nell’intento.
Negli Usa alcuni ricercatori hanno espresso frustrazione perché nella pubblicazione non sono stati dati sufficienti dettagli sulla tecnica usata. Si sa però che l’equipe cinese ha usato cellule del prepuzio di due bambini di cinque anni e di due uomini e della faccia di una donna di 60 anni e le hanno fuse con ovuli di coniglio della Nuova Zelanda da cui era stato estratto il Dna del nucleo. Delle nuove entità create in laboratorio, circa 400, un centinaio sono sopravvissute fino alla blastocisti.
Completamente diverso ma anch’esso destinato a suscitare polemiche è il caso britannico. Se da una parte il mondo scientifico ha accolto con entusiasmo la notizia (pubblicata dalla rivista Reproductive Biology) della coltivazione di embrioni umani, dall’altra i gruppi che si battono per il diritto alla vita hanno subito condannato il lavoro degli scienziati sottolineando che la ricerca è moralmente inaccettabile.
Una squadra di ricercatori guidata dal dottor Stephen Minger del King’s College di Londra ha prodotto tre popolazioni di cellule staminali da un totale di 58 embrioni umani. Di queste, due non sono riuscite a sopravvivere mentre la terza cresce ormai da molti mesi e attualmente è composta da centinaia di migliaia di cellule.
Le cellule sono state prelevate da embrioni umani di appena cinque giorni di vita scartati da trattamenti di fertilizzazione in vitro nelle cliniche londinesi di Guy e St. Thomas (con il permesso delle dirette interessate). “Siamo molto eccitati – ha commentato il dottor Minger – Il possibile utilizzo terapeutico di queste cellule è quasi infinito e potrebbe aiutare nella lotta contro malattie come il morbo di Parkinson e il diabete”.
L’equipe del King’s College ha ricevuto per prima nel Regno Unito la licenza dall’Autorità per la fecondazione e l’embriologia per coltivare cellule staminali prelevate da embrioni umani. La licenza è stata assegnato nel marzo dell’anno scorso, solo qualche giorno dopo il disco verde della Camera dei Lord britannica a questo tipo di ricerca nel Paese.
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