PC Professionale n.162 – settembre 2004
Dal TAR Lazio uno stop alla ECDL e condanna per il ministero dell’Innovazione
di Andrea Monti
Il 14 giugno 2004 la sez. III ter del tribunale amministrativo del Lazio ha emanato emanato la sentenza n. 5632/04, che decidendo su un ricorso proposto da una società operante nel settore della formazione contro il progetto “Vola con Internet” del ministero dell’Innovazione, ha negato valore pubblicistico alla Patente europea del Computer, e ha affermato che la ECDL (attorno alla quale ruota un appalto da 27 milioni di Euro) è del tutto equivalente alle altre certificazioni private disponibili sul mercato.
Anzi, scrive il TAR, “la cosiddetta ‘Patente europea del Computer’ non è un titolo di studio o abilitazione riconosciuta dall’Unione europea, ma esclusivamente un marchio industriale, tutelato da un brevetto comunitario registrato anche in Italia”.
In particolare, continua la sentenza, non è nemmeno corretto affermare che la ECDL sia generalmente valida in ambito europeo come schema di accreditamento base nell’ambito della Linea d’azione comunitaria Europa 2002, perché la stessa Unione europea ha stabilito che la ECDL deve operare “senza pregiudizio per gli altri schemi nazionali esistenti ovvero della possibilità di includere anche altri schemi di accreditamento”.
Dunque, conclude il TAR Lazio, “devono essere annullati il DM 8/4/2003 e deve essere dichiarata l’inefficacia della Convenzione del 27/6/2003…” ma “…vanno tuttavia fatti salvi gli effetti già prodotti concernenti le istanze già presentate dai giovani beneficiari che hanno già aderito all’iniziativa acquistando la skill card alla data del 1.3.2004 di pubblicazione della presente decisione”.
Per completezza di informazione, è necessario avvisare gli utenti che la parte del progetto “Vola con Internet” relativa all’incentivazione all’acquisto è ancora in vigore e che dunque si può ancora godere del contributo di 175,00 euro per l’acquisto di un computer.
Questa sentenza, finalmente, mette un primo punto fermo su una vicenda che, come già scrivemmo su queste pagine qualche tempo fa, fin dall’inizio aveva creato incertezza e confusione fra gli utenti. I quali, anche grazie al fatto che l’ECDL veniva valutata come titolo per le assunzioni o rilasciata all’interno di scuole pubbliche, avrebbero potuto pensare di trovarsi di fronte all’ennesimo “pezzo di carta” necessario per superare concorsi e trovare lavoro. Sensazione, questa, certamente avvalorata dal fatto che il ministero dell’Innovazione (violando, come scrive la sentenza, la normativa in materia di appalti comunitari) aveva privilegiato ingiustificatamente questa certificazione nell’ambito del progetto “Vola con Internet”.
Dal ministero dell’Innovazione, invece, praticamente tutto tace. Nella parte del sito dedicata all’iniziativa contestata, la notizia di questa sentenza è citata quasi di sfuggita facendo riferimento al fatto che “per sopraggiunte determinazioni del Tribunale Regionale del Lazio, il Progetto ‘Vola con Internet’, per la parte che attiene il conseguimento della Patente europea del Computer (ECDL), è sospeso limitatamente a quei sedicenni che hanno attivato la propria iscrizione a partire dal 1 marzo 2004 (versamento di 18 euro da parte dei beneficiari dopo il 29 febbraio)”.
Mentre non si fa nessun accenno al fatto che il ministero, secondo il TAR, non solo è ora obbligato a bandire una gara pubblica, ma deve anche risarcire il danno provocato al ricorrente per la cosiddetta “perdita di chanche”, cioè di opportunità commerciali.
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