di Andrea Monti – PC Professionale n.113
Con la circolare 3487/c del primo giugno 2000 il Ministero dell’industria chiarisce alcuni aspetti applicativi legati alla riforma del commercio introdotto con il D.lgs.114/98 (c.d. Legge Bersani).
Nel ribadire al tradizionale distizione fra commercio all’ingrosso e al dettaglio, la circolare specifica che i servizi di e-commerce rivolti direttamente all’utenza finale rientrano nella seconda categoria, e sono classificati come “sistemi speciali di vendita” (art 4 comma 1 lett.h) punto n.4).
A condizione che le attività siano classificabili come “commercio interno” e abbiano come destinatari i consumatori, son dunque necessari alcuni adempimenti:
* Comunicazione al comune nel quale l’esercente ha la residenza, se persona fisica, o, nel caso di società, la sede legale
* L’attività può essere iniziata dopo trenta giorni dal ricevimento della comunicazione da parte del comune
* Le attività relative al settore alimentare richiedono il possesso di uno dei requisiti professionali indicati alle lettere a), b) e c) del comma 5 dell’art. 5. Questo, anche se la conservazione dei prodotti avviene in un magazzino distante dal luogo dove si trova il server
* Divieto di invio di prodotti al consumatore se non a seguito di specifica richiesta
* L’invio di di campioni di prodotti o di omaggi al consumatore è consentito solo se non vi siano spese o vincoli a suo carico
* In attesa che siano pronti i moduli per la comunicazione al comune, la si può sostituire con una dichiarazione in forma libera
La mancata osservanza di queste norme implica l’applicazione di una sanzione amministrativa.
Merita di essere riportata testualmente, invece, l’interpretazione che segue: L’operatore che intenda vendere sia all’ingrosso sia al dettaglio ha facoltà di utilizzare un solo sito, ma è tenuto a destinare aree del sito distinte per l’attività all’ingrosso e al dettaglio: in tal modo, infatti, il potenziale acquirente è messo in condizione di individuare chiaramente le zone del sito destinate alle due tipologie di attività.
Che dire… per fortuna che si vuole incentivare lo sviluppo del commercio elettronico. Non oso pensare cosa sarebbe successo nel caso contrario.
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