Questo articolo pubblicato da un blog di informazione americano è interessante perchè dimostra quanto gli interessi nazionali conducano a conclusioni “di parte”.
Certamente, come fa notare l’autrice dell’articolo, la “generosità” della Cina verso l’Italia è tutt’altro che disinteressata, ma da qui a ipotizzare che la Cina abbia addirittura prima promosso il contagio spingendo gli Italiani ad abbracciare i Cinesi per poi inviare aiuti in modo da rinsaldare il controllo sul nostro Paese ce ne corre.
Per quanto il nostro Governo stia dando una prova non brillantissima, è fracamente “discutibile” affermare che
Non è accaduto per caso. Non c’entra l’età. E nemmeno sono state le condizioni di salute nè la generosità degli Italiani ad avere causato l’irruzione del virus nel loro Paese. E’ stata una leadership che era è sotto il controllo del governo Cinese. 1
In questa analisi tutta giocata sul rapporto fra “Cinesi cattivi” e “Italiani venduti dal Governo alla potenza straniera” manca, però, una valutazione delle scelte strategiche degli USA basate sul “disengagement” dalla UE e sull’adozione di comportamenti aggressivi – come i dazi commerciali – nei confronti di Paesi come l’Italia che sono (ancora) alleati dell’America, ma dei quali l’America non è (più) alleata.
Se va denunciata, giustamente, la preoccupazione che la Cina possa avvantaggiarsi delle misere condizioni economiche e politiche italiane, andrebbe anche detto in modo chiaro che questo è stato – o sarà – possibile anche grazie al “disengagement” dell’amministrazione americana dallo scacchiere europeo e italiano.
Per buttarla in filosofia: quando si crea un vuoto, non ci si può lamentare se quacun altro lo riempie.
- It wasn’t chance. It wasn’t age. It wasn’t overall health, and it wasn’t the good-hearted nature of the Italian people that caused the virus to ravage their nation. It was a leadership who are now under the thumb of the Chinese government. ↩
Possibly Related Posts:
- Chi ci protegge dal dossieraggio tecnologico?
- Perché Apple ha ritirato la causa contro la società israeliana dietro lo spyware Pegasus?
- Le sanzioni UE ad Apple e Google aprono un altro fronte nella guerra contro Big Tech (e incrinano quello interno)
- La rottura tra Stati e big tech non è mai stata così forte
- Le accuse mosse a Pavel Durov mettono in discussione la permanenza in Europa di Big Tech