Neuralink è l’anticamera della discriminazione tecnologica

Gli annunci sulle interfacce cervello-computer e su alcuni sviluppi in ambito genetico rischiano di accentuare la discriminazione fra esseri umani, se non agiamo subito di Andrea Monti – inizialmente pubblicato su Wired.it

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GDPR e OpenAI: quanto sono fondate le accuse del Garante?

Non è colpa di OpenAI se le persone si ostinano, contro ogni logica, a usare ChatGPT come sostituto della loro (mancanza di) conoscenza di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech Continue reading “GDPR e OpenAI: quanto sono fondate le accuse del Garante?”

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L’ AI open source non è un crimine e non aiuta i criminali

Un articolo da poco pubblicato su IEEE Spectrum a firma di David Evan Harris, un ex dipendente di Meta, mette in guardia dai pericoli dell’IA sviluppata con un approccio “open source”, ritenendo che la libera disponibilità di modelli “non censurati” agevoli la commissione di atti illeciti e invocando, fra le altre cose il blocco dello sviluppo di nuovi modelli e l’emanazione di norme retroattive per gestire le licenze dei sistemi IA che superano una certa soglia di capacità (quale, però, non è indicato). L’autore non afferma certo che l’open source sia una pratica illecita e, anzi, ne riconosce i meriti ma ritiene che, nel caso dell’AI, non dovrebbe essere ammessa di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech – La Repubblica Continue reading “L’ AI open source non è un crimine e non aiuta i criminali”

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Un’opera d’arte prodotta dall’Ai ha diritto al copyright. E l’artista non avrà più centralità

Una sentenza negli Usa nega a un’opera creata da un’intelligenza artificiale la protezione del diritto d’autore. Ma è una decisione sbagliata, che si basa sulla soggettività di questa tecnologia e non sul valore economico del prodotto finale di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech

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Le regole sull’intelligenza artificiale lasciano ancora porte aperte

Il testo del regolamento sull’Ai rischia di favorire la corsa di Cina e Stati Uniti lasciando indietro i Paesi comunitari e di creare problemi con la sorveglianza di Andrea Monti – Inzialmente pubblicato su Wired.it Continue reading “Le regole sull’intelligenza artificiale lasciano ancora porte aperte”

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Come i diritti digitali sono diventati una merce di scambio

Lo spiega Andrea Monti nel suo libro The Digital Rights Delusion. Human, machines and the technology of information. Ecco un estratto del quinto capitolo – Inizialmente pubblicato da Wired.it Continue reading “Come i diritti digitali sono diventati una merce di scambio”

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ChatGPT fra superstizione e normazione

La notizia dell’azione legale contro ChatGPT promossa da una persona che “lo” accusa di diffamazione è stata ampiamente commentata come ennesimo esempio della “pericolosità dell’intelligenza artificiale” e della “necessità di regole” per “domare la bestia” con ciò implicitamente confermando le “preoccupazioni” avanzate da varie entità pubbliche, in Italia e altrove. La vera notizia, tuttavia, è l’ennesima dimostrazione di quanto illogicità, fideismo e ignoranza possano prevalere contro i fatti, la storia e la ragione di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech Continue reading “ChatGPT fra superstizione e normazione”

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Bloccare ChatGPT è un rimedio peggiore del male

Il “blocco di ChatGPT” è stato disposto il 30 marzo 2023 dall’Autorità garante per la protezione dei dati personali sul presupposto che i dati utilizzati per addestrare il modello siano stati raccolti senza informare le persone cui si riferiscono e senza averne verificato l’età. Questo, si legge testualmente, nel provvedimento espone i minori che utilizzano il servizio “a risposte assolutamente inidonee rispetto al grado di sviluppo e autoconsapevolezza degli stessi”. Il provvedimento, va detto senza mezzi termini, è fortemente discutibile dal punto di vista tecnico, giuridico e culturale. Esso rivela, da un lato la debolezza con la quale le Autorità nazionali di protezione dei dati trattano la materia e, dall’altro, la sostanziale inapplicabilità della normativa “a tutela della privacy”. Infine, innesca un pericolosissimo meccanismo di reciprocità per cui altri Paesi che hanno normative analoghe —fra le quali Russia e Cina— potrebbero utilizzarle come strumento “legale” per colpire soggetti al di qua della nuova Cortina di ferro di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech Continue reading “Bloccare ChatGPT è un rimedio peggiore del male”

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Più che di ChatGPT, dovremmo avere paura di noi stessi

Vengono al pettine i nodi del modello industriale di Big Tech, basato sulla commercializzazione indiscriminata e a tutti i costi di prodotti immaturi per generare utili e profitti il prima possibile, scaricando sulla società conseguenze ed effetti non solo economici ma, e sopratutto, sociali e culturali di Andrea Monti – inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech Continue reading “Più che di ChatGPT, dovremmo avere paura di noi stessi”

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ChatGPT e la perdita di conoscenza (di chi lo usa)

ChatGPT è l’ennesimo “trend” che, come blockchain, NFT e i loro derivati, scomparirà presto o tardi dai titoli dei giornali (e dalle qualifiche professionali degli “esperti”). Nel frattempo, si moltiplicano gli allarmi di millenaristi, luddisti, Canuti e catastrofisti che non perdono occasione per vaticinare sui “pericoli per la privacy”, su quelli per la perdita di posti di lavoro causati dall’uso dell’AI per produrre contenuti editoriali, studi e ricerche, e sul “bias” che porta l’AI a proferire “oracoli” inappropriati o non in linea con il politically correct. Non mancano, poi, gli eredi dei “pazienti” di Eliza, il software che negli anni ‘60 del secolo scorso emulava uno psicoterapeuta di scuola Rogeriana, che pongono a ChatGPT domande esistenziali stupendosi delle risposte e i “furbi” che ricorrono a piattaforme del genere spacciando per propri i risultati dell’elaborazione automatizzata (siano essi testi, immagini o suoni) di un tema di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech Continue reading “ChatGPT e la perdita di conoscenza (di chi lo usa)”

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L’errore concettuale di usare il “fatto da” quando si parla di AI

Sempre più spesso media e osservatori casuali del fenomeno AI si riferiscono ai risultati ottenuti tramite questi strumenti come se fossero il prodotto di una volontà autonoma. L’ultimo caso in ordine di tempo è quello di ChatGPT, un noiosissimo processore di linguaggio naturale utilizzato da curiosi e millenaristi per ottenere risposte a domande epocali, manco fosse una Pizia o l’Oracolo di Delfi. Inevitabili le reazioni scandalizzate dal fatto che in passato un chatbot “avesse un’opinione” eretica sulle responsabilità di tragedie epocali come il nazismo e quelle autotranquillizzanti sul fatto che ora non è più così. Sullo sfondo, le preoccupazioni, oramai diventate un luogo comune, sull’AI che un giorno dominerà gli esseri umani se non viene fermata in tempo con “leggi speciali” di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech Continue reading “L’errore concettuale di usare il “fatto da” quando si parla di AI”

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When RTFM does not work even for an AI

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When an AI lears about rm* before being trained in back-ups

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When the password is too complicated, even for an AI…

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Il dibattito sballato sulla legge per l’IA

Il Blueprint for an AI Bill of Rights americano e l’annuncio della nuova bozza del regolamento europeo in materia riportano all’attenzione del pubblico il dibattito su come regolare questa tecnologia ed evidenziano la coazione a ripetere un errore concettuale: regolare il “come” e non il “cosa” di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech Continue reading “Il dibattito sballato sulla legge per l’IA”

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La AI-generated Art è la fine della creatività. Ma non nel senso di cui tutti parlano

Pochi giorni fa, in Colorado (Usa), una persona avrebbe vinto un concorso artistico partecipando con un’immagine generata da – manco  a dirlo – una “intelligenza artificiale”. Non è certo il primo caso di “opere d’arte” create senza l’intervento umano – basta pensare al Next Rembrandt – e ai tanti esempi di text-to-image utilizzati per dimostrare l’efficienza di algoritmi e piattaforme. Anche in questo caso, i commenti sono stati ispirati dalla sindrome di Frankenstein, il terrore che la “creatura” si rivolti contro il suo “padrone”. In altri termini, si teme per la “morte della creatività” e, più prosaicamente, per la perdita di posti di lavoro nel settore della grafica, della fotografia e dell’arte. La preoccupazione è senz’altro fondata, ma l’incubo che presagisce non è colpa dell’intelligenza artificiale di Andrea Monti – inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech Continue reading “La AI-generated Art è la fine della creatività. Ma non nel senso di cui tutti parlano”

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I “crimini del Metaverso” e il capitalismo della solitudine

Nuovo gadget, vecchie abitudini. Arriva il social network, ci vuole la legge per il social network. Arrivano blockchain e Nft, ci vuole la legge per blockchain e Nft, arriva il Metaverso, ci vuole la legge (penale) per il Metaverso. È la coazione a ripetere da anni che costringe commentatori ed esperti a invocare nuove regolamentazioni da applicare ai prodotti tecnologici invece di prendere atto che quelle esistenti sono ampiamente sufficienti di Andrea Monti – Inzialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech Continue reading “I “crimini del Metaverso” e il capitalismo della solitudine”

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Etica, legge e tecnologie dell’informazione

“Etica” è la parola di moda nel cosiddetto “ecosistema digitale”. Oltre agli “ethical hacker” – presenza storica nel vocabolario di settore-  c’è l’etica dei social network, c’è l’etica della cybersecurity, c’è l’etica dell’AI e quella del metaverso (anche se ancora nessuno lo ha mai visto). Nel mondo delle tecnologie dell’informazione c’è un’etica per qualsiasi cosa. Tuttavia, il richiamo all’etica nasconde, nemmeno troppo accuratamente, un sostanziale disinteresse per la legge e per le regole che accomunano individui, imprese e istituzioni di Andrea Monti – inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech Continue reading “Etica, legge e tecnologie dell’informazione”

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Il server outage di Tesla è un altro passo verso una società vulnerabile

Il problema dei server Tesla che per qualche ora dello scorso novembre ha impedito ai proprietari della vettura di controllarne alcune funzioni via smartphone è l’ennesimo passo di quello che potremmo definire il “global crash” di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su PC Professionale n. 370 – gennaio 2022 Continue reading “Il server outage di Tesla è un altro passo verso una società vulnerabile”

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L’intelligenza artificiale del pubblico ministero virtuale

Un articolo pubblicato il 26 dicembre dal South China Morning Post titola Chinese scientists develop AI ‘prosecutor’ that can press its own charges. Secondo la notizia, dunque, sarebbe passato alla fase esecutiva il progetto iniziato nel 2015 e ora un software sarebbe in grado di fornire supporto ai magistrati inquirenti nel decidere se mandare a giudizio otto tipologie di crimini, fra le quali guida pericolosa, frodi e gioco d’azzardo. L’ambito di applicazione è, dunque, molto ristretto perché i reati analizzabili sono pochi e l’ultima parola spetta al magistrato. Non sono mancati, tuttavia, i soliti “allarmi” sul “giudice robot” e sull’ennesima dimostrazione di quanto sia pericolosa questa “intelligenza artificiale”. di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su Strategikon – Un blog di Italian Tech

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Turismo energetico da criptovaluta e crisi Kazakha. Problemi per l’AI italiana?

La crisi energetica del Kazakhstan solleva un tema apparentemente meno drammatico ma strategicamente critico: il “turismo energetico” delle aziende high-tech e la pericolosità delle criptovalute. L’analisi di Andrea Monti, professore incaricato di digital law nell’università di Chieti-Pescara – Inizialmente pubblicato da Formiche.net

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Nella guerra elettronica è sempre più labile il confine fra gioco e realtà

ARCAS (la sigla sta per AI-Powered, Computerized Solution for Assault Rifles) riduce le difficoltà di un soldato coinvolto in combattimento nell’analizzare lo scenario e prendere decisioni sull’ingaggio degli avversari. È un sistema costruito attorno al concetto di fucile d’assalto che consente ai soldati di individuare in anticipo le minacce, ottimizzare le traiettorie di tiro, agganciare i bersagli e avere informazioni visuali sul funzionamento dell’arma e sull’interazione con l’ambiente. Inoltre, il sistema consente all’operatore di ricevere informazioni dalla sala controllo e dagli altri membri della squadra equipaggiati con lo stesso strumento.

di Andrea Monti – Originariamente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech Continue reading “Nella guerra elettronica è sempre più labile il confine fra gioco e realtà”

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L’intelligenza artificiale e l’importanza del “neutro”

Un articolo di Simone Cosimi su Repubblica.it ripropone il vecchio ritornello de “il computer è piu’ forte di un umano a giocare a scacchi” nella variante “Go” (che è un gioco cinese, ma che il giornalista qualifica con i termini giapponesi a proposito di un giocatore coreano, pur essendo la “dama cinese” nota e giocata da secoli in Giappone e Corea).

Rigore semantico a parte, che un computer – o meglio, un software, possa essere più “forte” di un essere umano – non è una notizia. Lo sanno tutti quellli che, giocando a scacchi, si sono allenati con i tanti programmi, alcuni veramente eccellenti, disponibili per il grande pubblico. Come non è una notizia il fatto che i software siano così evoluti da mettere in difficoltà anche dei professionisti o addirittura dei campioni. Continue reading “L’intelligenza artificiale e l’importanza del “neutro””

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E’ ora di smettere di “vendere” solo la metà del GDPR

 

Questo articolo diAlessandro Longo su Repubblica.it perpetua una visione parziale e “preventiva” del #GDPR ispirata alla vecchia direttiva 95/46 piuttosto che alla nuova regolamentazione e sostiene una posizione che si traduce nella limitazione della libertà di ricerca.

Nello specifico, un conto è lanciare allarmi generici – anche condivisibili, nel merito – un altro conto è ritenere l’incompatibilità di una certa iniziativa con il GDPR senza avere elementi precisi e concreti su cosa sia stato effettivamente fatto. Dunque, è astrattamente possibile ipotizzare che una ricerca come quella di Megaface possa violare il GDPR, ma per dirlo ci vogliono le prove.

Il GDPR consente di fare ciò che si vuole, purchè si sia in grado di dimostrare il razionale della scelta e la sua conformità normativa. Dunque, se ci sono sospetti sul comportamento di un certo titolare, che si facciano le verifiche piuttosto che pubblicare lamentazioni. Continue reading “E’ ora di smettere di “vendere” solo la metà del GDPR”

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Repubblica.it e la (cattiva) divulgazione scientifica (oggi si parla di genetica)

Da Repubblica.it, a firma di Elena Dusi

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Facciamo ordine sulla “responsabilità” nella guida autonoma

Sintesi: se proprio si vuole normare il settore della guida automatica si farebbe meglio a stabilire – finalmente – la responsabilità anche penale di chi produce software e mettere fine a quelle vergognose clausole delle licenze d’uso che dicono che “il software è as is, e non idoneo a utilizzi in ambiti critici”.

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Uber, non è colpa del software l’incidente che ha ucciso il pedone negli Usa

Il video dell’incidente che ha coinvolto la macchina autonoma di Uber dimostra che – per una volta – il software non ha un ruolo nel provocare danni.
di Andrea Monti – Key4Biz.it del 22 marzo 2018 Continue reading “Uber, non è colpa del software l’incidente che ha ucciso il pedone negli Usa”

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Il Fatto Quotidiano, i chatbot afasici di Facebook e la creazione di un nuovo Dio

Il Fatto Quotidiano torna nuovamente ad occuparsi della questione dei chatbot afasici di Facebook con un articolo a firma di Marco Schiaffino che ripropone in modo criticabile i luoghi comuni che hanno caratterizzato i commenti alla notizia secondo la quale due “intelligenze artificiali” avrebbero “creato” un linguaggio incomprensibile agli umani. Continue reading “Il Fatto Quotidiano, i chatbot afasici di Facebook e la creazione di un nuovo Dio”

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Il Fatto Quotidiano, Libero Quotidiano e i chatbot afasici di Facebook

Benvenuti ad una nuova puntata de “I professionisti dell’informazione”.

La notizia pubblicata oggi da Il Fatto Quotidiano secondo la quale due chatbot sperimentali di Facebook avrebbero cominiciato a parlare una lingua incomprensibile per gli umani e che perciò sarebbero stati spenti immediatamente offre molti spunti di riflessione.

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“Colpa dell’algoritmo”: Il nuovo mantra della deresponsabilizzazione

Computer says no! – il computer dice no! è il mantra che uno dei personaggi di Little Britain, Carol Beer, la bancaria incapace dall’intelligenza artificiale ripete ogni volta che un cliente le pone una domanda fuori dagli standard. Chi – come me – è vecchio abbastanza, ha perso il conto delle volte nelle quali lo sportellista di un ente pubblico o di un’azienda privata rispondeva in termini – e toni – analoghi a quelli di Carol Beer: il computer dice di no, è colpa del computer, il computer non prevede questa ipotesi… tutte forme di deviazione della responsabilità da quella del reale colpevole (chi ha validato l’analisi e la scrittura del software) a quella di una macchina che nella sua stupida rigidità non consentirebbe di fare quello che l’utente sta chiedendo. Un modo estremamente comodo per far sì che nessuno paghi per le inefficienze, i ritardi e le follie della burocrazia.

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La riscoperta della ruota. Inventata la “roboetica” di Isaac Asimov

La Commissione affari giuridici dell’Unione Europea pubblica un rapporto sulla robotica palesemente ossessionato da luddismo e sindrome di Frankenstein, mentre un ricercatore italiano, evidentemente ignorando o facendo finta di non conoscere i romanzi di Isaac Asimov, si inventa – e viene premiato per – la “roboetica”.

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