I governi possono “suggerire” la censura ai social network?

Nella causa Murthy, Surgeon General, et al. contro Missouri, et al.  decisa lo scorso 26 giugno 2024, la Corte suprema USA ha affrontato la questione se l’esecutivo statunitense abbia violato il Primo Emendamento della Costituzione americana esercitando pressioni sulle piattaforme di social media perché censurassero dei post ritenuti fonte di disinformazione di Andrea Monti – Inzialmente pubblicato su Wired.it Continue reading “I governi possono “suggerire” la censura ai social network?”

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Chi vince e chi perde nella vicenda di Julian Assange

Il patteggiamento con il quale gli USA hanno deciso di scrivere la parola fine (almeno per ora) sulla vicenda di Julian Assange evidenzia ancora una volta, e in modo esemplare, quanto sia illusorio pensare che il diritto rappresenti una forza alla quale tutti, Stati compresi, devono sottomettersi di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su Strategikon-Italian Tech Continue reading “Chi vince e chi perde nella vicenda di Julian Assange”

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Libertà di stampa, giornalismo investigativo e Stato di diritto

La notizia dell’esecuzione di presunti accessi non autorizzati a banche dati a disposizione dell’autorità giudiziaria e della asserita messa a disposizione di testate giornalistiche dei risultati ha (ri)prodotto l’ennesimo dibattito sui limiti del (o al) giornalismo investigativo in rapporto alla libertà di stampa di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech-La Repubblica

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Per proteggere le fonti giornalistiche è necessario giurisdizionalizzare la sicurezza nazionale?

La polemica sui limiti del segreto professionale dei giornalisti riaccesa dal dibattito in sede europea sul futuro provvedimento in materia di libertà di stampa contrappone chi vuole i giornalisti assolutamente “liberi di indagare” e chi, invece, ritiene che questa libertà non possa essere assoluta o comunque non possa essere esercitata al punto da compromettere la sicurezza nazionale di Andrea Monti – inizialmente pubblicato su Strategikon – Italian Tech La Repubblica Continue reading “Per proteggere le fonti giornalistiche è necessario giurisdizionalizzare la sicurezza nazionale?”

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La lettera di Breton a Elon Musk evidenzia un problema molto serio (ma è l’Europa, non X)

Con una lettera dello scorso 10 ottobre il commissario Breton ha informato Elon Musk del fatto che X è utilizzato per diffondere contenuti illegali e disinformazione nella UE, gli ricorda le regole imposte dal Digital Service Act in termini di moderazione dei contenuti e lo avvisa di avere ricevuto da “fonti qualificate” la notizia della circolazione di – cito testualmente – “contenuti potenzialmente illegali” ancora disponibili nonostante la segnalazione da parte delle autorità competenti. Infine, conclude Breton, è obbligatorio (“you need to have in place” dice la lettera) avere adottato misure efficaci per ridurre il rischio per ordine e sicurezza pubblica derivante dalla diffusione di disinformazione, aspettandosi (non auspicando, ma “aspettandosi”) un contatto con le autorità di polizia e con Europol per dare seguito immediato alle loro richieste di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech Continue reading “La lettera di Breton a Elon Musk evidenzia un problema molto serio (ma è l’Europa, non X)”

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Due brutte sentenze per il giornalismo investigativo

I due verdetti mettono nel mirino i leak di informazioni e il modo di ottenerli. E allungano un’ombra sulle piattaforme di segnalazione anonima gestite da testate di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su Wired.it Continue reading “Due brutte sentenze per il giornalismo investigativo”

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Il “non-problema” della age-verification

Nel nebbioso mare magnum dei presunti “nuovi problemi” causati dalle piattaforme digitali ogni tanto si intravede, come l’Olandese Volante, la “age verification”, lo strumento invocato per “proteggere i minori” dall’esposizione a “contenuti inappropriati” che però, immancabilmente, crea “problemi di privacy” e dunque va regolato con cautela se non addirittura vietato di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato in Strategikon – un blog di Italian Tech
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Il problema del cookie wall non è il cookie wall

Le reazioni provocate dalla scelta adottata da alcune testate online di condizionare la fruizione dei contenuti prima gratuiti al consenso al trattamento di dati (non personali) ha suscitato proteste fra gli utenti e l’annuncio di un approfondimento da parte del Garante (dal quale, ma questa è un’altra storia, ancora si attende una risposta sulla questione della possibilità per le autorità americane di chiedere dati su cittadini europei localizzati nella UE) di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech Continue reading “Il problema del cookie wall non è il cookie wall”

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Smettere di vivere nella fantascienza per tornare a comprendere la realtà. Oppure no?

L’uscita di una serie ispirata a un romanzo di William Gibson è l’occasione per tornare ad riflettere sulle conseguenze causate dalla rottura della barriera fra fantascienza e realtà. Fino a quando Metaverso, AI, realtà aumentata e i loro antesignani —come il “ciberspazio”— rimangono creazioni letterarie, esperienze culturali o costosi “videogiochi”, poco male di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech Continue reading “Smettere di vivere nella fantascienza per tornare a comprendere la realtà. Oppure no?”

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Dalla parte di Jorge da Burgos (Ovvero sull’informazione e sulla consapevolezza di non sapere)

Ho udito persone che ridevano su cose risibili e ho ricordato loro uno dei principi della nostra regola. E come dice il salmista, se il monaco si deve astenere dai discorsi buoni per il voto di silenzio, a quanto maggior ragione deve sottrarsi ai discorsi cattivi. E come ci sono discorsi cattivi ci sono immagini cattive. E sono quelle che mentono circa la forma della creazione e mostrano il mondo al contrario di ciò che deve essere, è sempre stato e sempre sarà nei secoli dei secoli sino alla consunzione dei tempi di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech. Continue reading “Dalla parte di Jorge da Burgos (Ovvero sull’informazione e sulla consapevolezza di non sapere)”

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Musk, Twitter e il potere di comprare il diritto

Elon Musk acquista Twitter per garantire la libertà di parola che, secondo lui, sarebbe stata troppo compressa dalle scelte del precedente management. Gli analisti si imbarcano in complicati ragionamenti per capire quale sarà l’impatto finanziario sul social network. Qualche giurista si interroga sull’opportunità di consentire agli individui di esprimersi senza restrizioni. Questa è la vulgata. Il merito della questione, tuttavia, rimane largamente ignorato di Andrea Monti – inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian tech

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La lotta alla disinformazione russa accelera il processo per una vera Ue

l regolamento comunitario che contrasta Russia Today e Sputnik è un atto fondamentale sia nell’immediato, sia perché dimostra che non è più rinviabile l’attribuzione di una sovranità autonoma rispetto agli Stati membri. L’analisi di Andrea Monti, professore incaricato di Digital Law nel Corso di laurea in Digital Marketing dell’università di Chieti-Pescara – Inizialmente pubblicato da Formiche.net

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Il corto circuito fra politica, media professionali e social network

La pandemia e la guerra e la (il)logica del “secondo me” di Andrea Monti – Originariamente pubblicato da Strategikon – un blog di Italian Tech

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I messaggi Whatsapp sono “corrispondenza”? La risposta (positiva e banale) arriva da lontano

Nel dibattito parlamentare sulle vicende giudiziarie della fondazione Open la natura giuridica dei messaggi Whatsapp è stata (relativamente) marginale ma in realtà di grande interesse. La sintesi della questione è (apparentemente) semplice: un messaggio Whatsapp può essere considerato “corrispondenza”? di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech

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Quando la privacy è in vendita. Basta chiamarla “diritto all’immagine”

Lo scorso 16 giugno la corte di Cassazione ha pubblicato un’ordinanza che ha riconosciuto il diritto del notissimo attore Cgt a ottenere il risarcimento dei danni alla propria privacy e al proprio diritto all’immagine causati dalla pubblicazione di fotografie che lo avevano ritratto nell’agosto 2009, in atteggiamenti intimi con la sua compagna Ca.El. nel parco di (omissis), nel Comune di (omissis). Chi siano Cgt e (anche se non parte in giudizio) Ca. El.,  il provvedimento non lo dice perché i protagonisti della vicenda avevano chiesto che non venissero rese note le rispettive generalità. Ma avendo un po’ di pazienza, alla fine del testo l’arcano sarà svelato, la (comprensibile) curiosità, soddisfatta e il paradosso della privacy rivelato di Andrea Monti – Originariamente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech

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C’è un limite anche al diritto all’oblio

Per fare sparire le nostre informazioni dalla rete, è necessario che non ci siano ragioni di interesse pubblico a mantenerle disponibili. Lo dice la Cassazione di Andrea Monti – Originariamente pubblicato da Wired.it Continue reading “C’è un limite anche al diritto all’oblio”

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Cosa significa l’abolizione della censura cinematografica.

Da tutela del buon costume a strumento di tutela dei minori. La censura cambia nome e funzione. Ma rimane tale e quale, se non peggio. L’analisi di Andrea Monti, professore incaricato di diritto dell’ordine sicurezza pubblica, all’università di Chieti-Pescara – Originariamente pubblicato da Formiche.net

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Perché tutto questo rumore per la questione T&T (Twitter & Trump)?

Alcuni giornali si sono indignati sulla chiusura dell’account dell’ex presidente USA, quando invece dovrebbero riflettere sul loro ruolo e sui loro contenuti di Andrea Monti – Originariamente pubblicato da Infosec.News

Francamente non capisco tutto questo rumore scandalizzato sulla questione Twitter & Trump e, in generale, sul “potere” dei social network di zittire chicchessia.

A differenza dei giornali, Twitter, Facebook e Google sono aziende private che erogano servizi a fronte dell’accettazione di un contratto che attribuisce loro il potere di stipulare con chi vogliono, di fare quello che vogliono dei contenuti pubblicati e di chiudere gli account a loro piacimento. Non diversamente dai produttori di software proprietario che si riservano il diritto di ritirare – a loro discrezione – la licenza pagata, spesso molto cara. Continue reading “Perché tutto questo rumore per la questione T&T (Twitter & Trump)?”

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La responsabilità dei media e degli intellettuali per lo strapotere delle big tech e per la sicurezza delle Istituzioni

Media e intellettuali non anticipano più la realtà ma si limitano a subirla. Ne subisce le conseguenze la formazione di una coscienza civile di Andrea Monti – Originariamente pubblicato da Infosec.News

Dopo la scelta di Twitter di chiudere gli account dell’ex presidente americano Trump i media  e gli intellettuali italiani “scoprono” il potere delle piattaforme tecnologiche e lanciano un “allarme democrazia”. Costoro arrivano buoni ultimi e in ritardo di oltre vent’anni (meglio tardi che mai) su un tema del genere disperatamente segnalato, a livello internazionale da associazioni per i diritti civili come l’americana EFF , in Europa da EDRI  e, in Italia, fin dal 1994, da ALCEI . Continue reading “La responsabilità dei media e degli intellettuali per lo strapotere delle big tech e per la sicurezza delle Istituzioni”

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Perché Twitter e Facebook spaventano i politici negli Usa (e non solo)

Le Big Tech sono parte attiva delle competizioni elettorali e non sono soggette a regole e controlli, tanto che possono cambiare anche diametralmente le proprie decisioni senza subire alcuna conseguenza. L’analisi di Andrea Monti, professore incaricato di Diritto dell’Ordine e della sicurezza pubblica, Università di Chieti-Pescara – Originariamente pubblicato da Formiche.net
Continue reading “Perché Twitter e Facebook spaventano i politici negli Usa (e non solo)”

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La cancel culture è arrivata fino all’agenzia Magnum Photos

Un reportage sulla prostituzione minorile disponibile nel catalogo dell’agenzia fotografica ha suscitato polemiche sulla “moralità” delle sue immagini. Mettendo a rischio la libertà di espressione e il ruolo dei fotoreporter di Andrea Monti – originariamente pubblicato da Wired.it Continue reading “La cancel culture è arrivata fino all’agenzia Magnum Photos”

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COVID-19: inutilità della giustizia, disordine sociale, (ir)responsabilità dell’informazione

Dopo gli assalti ai supermercati e ai furgoni che trasportano alimenti, le cronache cominciano a documentare quello che qualsiasi persona con un minimo di esperienza del mondo criminale aveva intuito: l’aumento di reati contro i deboli, a danno di persone rimaste sole in casa o di quelle che, per loro sfortuna, la casa hanno dovuto abbandonarla perchè ricoverati in ospedale.

Astrattamente, codice penale e di procedura penale consentono senza alcun problema di indagare e punire i colpevoli. Ma in un momento come quello che stiamo vivendo, un minimo sguardo alla realtà ci dimostra che la repressione penale, semplicemente, non funziona perchè i suoi tempi sono incompatibili con le esigenze di oggi, che sono di prevenzione e non di repressione. Continue reading “COVID-19: inutilità della giustizia, disordine sociale, (ir)responsabilità dell’informazione”

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COVID-19: AGCOM, TG Leonardo e le parole in libertà

Sta facendo il giro della rete la non-notizia che un servizio di TGR Leonardo del 2015 parlava della creazione, in un progetto sino-americano, di un COVID estratto da un pipistrello e in grado di infettare direttamente l’uomo.

Benchè il video sia assolutamente originale e le informazioni corrette, l’effetto della sua “riesumazione” dalle teche della RAI ha provocato una marea di “telavevodettocheeracolpadeicinesi” o di condivisioni online che, più timidamente, si sono limitate alla pubblicazione del link senza ulteriori commenti (evidentemente, per potersi “difendere” nel caso il video fosse stato alterato o falso. Continue reading “COVID-19: AGCOM, TG Leonardo e le parole in libertà”

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Il COVID-19 e l’enigma della passeggiata

Se la norma che consente di uscire di casa solo per esigenze di lavoro, stato di necessità o ragioni di salute si fosse limitata a queste prescrizioni, sarebbe stata abbastanza facile da applicare. Invece, la contemporanea e non coordinata possibilità di mantenere aperti determinati esercizi commerciali (poi limitati quanto a tipologia di attività) e i luoghi di culto ha indotto molti a pensare che fosse possibile uscire “a prescindere” se diretti verso uno di questi luoghi. Non è così perchè la permanenza di almeno uno dei tre requisiti previsti dal primo DPCM (quello 8 marzo 2020, richiamato dal successivo del 9 marzo 2020) è e rimane obbligatoria.

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La crescita del contagio del Corona Virus non è esponenziale

Ieri sera, il ministro della salute, Speranza, ha dichiarato al TG4 che la diffusione del Corona virus è “esponenziale. In realtà non è così perchè “esponenziale” significa una cosa molto precisa, che non corrisponde ai dati resi pubblici dalla Protezione Civile. Inoltre, parlare di “crescita esponenziale” senza indicare l’esponente e specificare se è intero o frazionario, non consente a chi ascolta di capire qual è la reale “ripidità” della curva alla quale ci si riferisce. Infine, al più si può parlare di andamento esponenziale in rapporto a un tratto della curva, non certo rispetto alla curva in sè. A differenza di una funzione matematica, infatti, i dati sul contagio sono condizionati da variabili… che variano (quanti tamponi ho fatto ieri, quanti ne faccio oggi e quanti ne farò domani, su quale popolazione eseguo le analisi ecc. ecc.). In altri termini, l’andamento delle curve del contagio (al netto di tutte le questioni sulla composizione del campione) ha una (limitata) capacità descrittiva del passato, ma difficilmente può fornire indicazioni sul futuro.

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La privacy del pollice

Questo articolo de Il Fatto Quotidiano  è illustrato da una foto che ritrae un poliziotto della squadra mobile di Roma e un arrestato la cui immagine è sfocata. Non, come si potrebbe pensare senza vederla, sul viso che pure ha un’espressione ammiccante verso il fotografo, ma sulla mano che è atteggiata nella posa (il pollice alzato) universalmente diventata sinonimo di “mi piace”.

 

L’espressione del soggetto arrestato è inquietante perchè non è diversa da quella di una star che attraversa il red carpet di un festival cinematografico o di un campione sportivo che celebra una vittoria. E rinforza la percezione sbagliata – ulteriormente distorta da serie televisive – come Narcos e Gomorra – che ci sia un’estetica del male in nome della quale, commettendo gesti atroci, si può diventare famosi. Continue reading “La privacy del pollice”

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Sputare in faccia agli hacker fa figo

Onlife lo “show”di #Repubblica sul “futuro” – sigh! –  ospita l’intervento di un tale, Leonard Kleinrock i cui meriti (si deduce dalla sua biografia di Wikipedia) sono sostanzialmente quelli di avere contribuito, assime a moltissimi altri, allo sviluppo di Arpanet, dice una serie di banalità come quella

del rischio di un “internet balcanizzato”, dove gli hacker “persone folli, possono fare grandi danni. In futuro potremmo assistere a una rete nella quale ogni Paese protegge il proprio recinto senza poter più parlare con altri Paesi. Sarebbe una vergogna, sconfesserebbe la vocazione iniziale di internet, che invece dovrebbe restare un presupposto inalienabile.

Non discuto il diritto di questo signore di giocare a fare il tecnogeopolitico e di raccontare che “ai suoi tempi” succedeva questo e quello.  Ma la frase sugli hacker è culturalmente ignobile. Continue reading “Sputare in faccia agli hacker fa figo”

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La Corte di giustizia UE altera il principio di responsabilità individuale

Con una discutibile decisione, relativa alla causa C-136/17, il cui merito atteneva alle funzioni di de-listing di contenuti dai motori di ricerca, la Corte di giustizia europea dichiara che

il gestore di tale motore di ricerca in quanto soggetto che determina le finalità e gli strumenti di detta attività deve garantire, nell’ambito delle sue responsabilità, delle sue competenze e delle sue possibilità, che detta attività soddisfi le prescrizioni del diritto dell’Unione, affinché le garanzie previste da quest’ultimopossano spiegare pienamente i loro effetti e possa essere realizzata una tutela efficace e completa delle persone interessate, in particolare del loro diritto al rispetto della loro vita privata.

ma non ha speso una sola parola sul ruolo e sui i doveri di chi originariamente ha pubblicato l’informazione. Continue reading “La Corte di giustizia UE altera il principio di responsabilità individuale”

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Protecting Personal Information. Una recensione su ZD – Zeitschrift für Datenschutz

Questa è la traduzione italiana della  recensione di Protecting Personal Information pubblicata dalla rivista giuridica tedesca ZD – Zeitschrift für Datenschutz

Andrea Monti/Raymond Wacks, Protecting Personal Information, Oxford (Hart Publishing) 2019, ISBN 978-1-5099-2485-1, € 60,88

Chiunque voglia trattare i concetti di “protezione dei dati” e “privacy” su entrambe le sponde dell’Atlantico sulla base delle fonti dovrebbe leggere l’astuta analisi di Andrea Monti e Raymond Wacks. Monti è professore a contratto presso l’Università di Chieti/Italia e avvocato italiano, Wacks è professore emerito presso l’Università di Hong Kong – un insolito team di autori. Entrambi sono professionisti affermati in questo campo e si occupano dell’argomento da molti anni. Continue reading “Protecting Personal Information. Una recensione su ZD – Zeitschrift für Datenschutz”

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Le Sezioni Unite equiparano discutibilmente dati personali e tutela della riservatezza e limitano il diritto al Storia

Con la sentenza n. 22 luglio 2019, n.19681 le Sezioni Unite della Corte di cassazione si sono pronunciate sul rapporto fra diritto di cronaca e “diritto all’oblio” riqualificando il tema della decisione piuttosto come “diritto alla Storia” e non “ad essere informati” e decidendo che il “diritto alla Storia” gode di una tutela attenuata rispetto alla riservatezza individuale.

E’ una sentenza che suscita molta perplessità per la  visione “ideologica” della riservatezza della quale è portatrice. Se infatti, da un lato, è certamente positivo il fatto che la Corte abbia riconosciuto l’impossibilità di avere una regola generale e che, pertanto, spetta al giudicante effettuare caso per caso la valutazione sul bilanciamento degli interessi contrapposti, dall’altro ci sono alcuni passaggi della decisione che lasciano perplessi. Continue reading “Le Sezioni Unite equiparano discutibilmente dati personali e tutela della riservatezza e limitano il diritto al Storia”

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Il GDPR e l’archivio delle foto della polizia di Los Angeles

La polizia di Los Angeles “apre” il proprio archivio storico di fotografie, alcune delle quali risalgono al 1925, scattate da agenti in servizio: un’occasione unica per guardare la società americana e la sua evoluzione dalla prospettiva del crimine e di chi lo combatte.

Continue reading “Il GDPR e l’archivio delle foto della polizia di Los Angeles”

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There ain’t no such thing as a Russiagate

All’epoca dei fatti Linkedin e i media generalisti furono inondati da commenti su quella che era solo un’ipotesi (il coinvolgimento della Russia nel condizionare il risultato delle elezioni americane), con la pletora di implicazioni su eserciti di troll comandati a bacchetta – pardon, a tastiera – per manipolare le coscienze ecc. ecc. Tutto finto, ma i danni provocati da quella notizia sono piu’ che reali.

Continue reading “There ain’t no such thing as a Russiagate”

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Google, la direttiva copyright e l’ipocrisia della “informazione professionale”

Una parte della “vulgata” sulla nuova direttiva copyright racconta che Google e – in generale – i servizi di aggregazione delle notizie sono pericolosi per la libertà perché consentono di alterare ciò che viene comunicato agli utenti, orientandone surrettiziamente le opinioni.

Continue reading “Google, la direttiva copyright e l’ipocrisia della “informazione professionale””

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Il “contropatto” di Cavicchi. Sul Fatto Quotidiano ancora confusione fra Scienza e politica

Dopo l’articolo metodologicamente discutibile di Luca Fazzi, professore ordinario di sociologia nell’università di Trento, Il Fatto Quotidiano ne pubblica un’altro a firma di Ivan Cavicchi, anche lui professore di sociologia ma all’università di Tor Vergata, e portatore dello stesso errore concettuale che affligge lo scritto del suo collega: confondere il piano della Conoscenza con quello della mediazione politica fra valori di diverso peso specifico, inclusa la superstizione e la pretesa, che ricorda quella del miglior Lysenko, di piegare alla “ragione” i risultati fattuali della ricerca.

Continue reading “Il “contropatto” di Cavicchi. Sul Fatto Quotidiano ancora confusione fra Scienza e politica”

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Galileo mal-citato da Il Giornale

Lo scienziato disse

Il Giornale riporta in modo impreciso una citazionie di Galileo.

Continue reading “Galileo mal-citato da Il Giornale”

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Una domanda scomoda a Repubblica, Der Spiegel e Wikileaks

Non è la prima volta che Repubblica dispone “in esclusiva” di informazioni provenienti da Wikileaks e che abbia, ovviamente, il diritto se non il dovere di pubblicarle.

E’ una regola sacra dell’informazione, infatti, che quando un’informazione diventa disponibile, non importa da dove arriva. Puo’ essere pubblicata.

Guardiamo la cosa da un altro angolo. Continue reading “Una domanda scomoda a Repubblica, Der Spiegel e Wikileaks”

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Apple Watch, Repubblica.it e il “giornalismo di qualità”

In un imbarazzante cripto redazionale, Repubblica.it magnifica le qualità dell’ultima iterazione dell’Apple Watch in modo impreciso e eccessivamente promozionale. Continue reading “Apple Watch, Repubblica.it e il “giornalismo di qualità””

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Canon EOS R, Repubblica.it e il giornalismo di qualità

Articolo di informazione o “cripto redazionale”?

Con toni entusiastici Repubblica.it parla del nuovo sistema mirrorless di Canon, magnificandone caratteristiche e prestazioni.

L’articolo è un insieme raccogliticcio di dichiarazioni di rapressentanti di Canon e di specifiche da manuale di istruzioni, ma è privo di qualsiasi approfondimento critico. Continue reading “Canon EOS R, Repubblica.it e il giornalismo di qualità”

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Alex Jones e il diritto di sostenere l’insostenibile…

Alex Jones è un cospirazionista che, recentemente, è stato bandito da Apple, Google Facebook per le (totalmente infondate) teorie che sostiene. La scelta delle aziende, basata sui “terms&conditions” e non su un ordine di un giudice è preoccupante e pericolosa. Continue reading “Alex Jones e il diritto di sostenere l’insostenibile…”

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I troll finto russi, il Garante dei dati personali e il TG5

Qualche minuto fa il TG5 ha dato la notizia – fonte Procura di Roma – secondo la quale il primo account usato per i tweet della campagna contro il Presidente della Repubblica era stato attivato a Milano e che – come gli altri – non e’ collegato al Russiagate. Continue reading “I troll finto russi, il Garante dei dati personali e il TG5”

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Ancora sulla questione dei finti profili dei Russi brutti e cattivi che minacciano la stabilità politica italiana

Se i numeri pubblicati da Repubblica sono veri, stiamo parlando del nulla..
I follower italiani di queste “poderose macchine da disinformazione” erano poche centinaia, e sono stati “esposti” a un migliaio di messaggi che riguardavano Renzi e il PD. Continue reading “Ancora sulla questione dei finti profili dei Russi brutti e cattivi che minacciano la stabilità politica italiana”

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Le esternazioni del Garante dei dati personali sulla Russia

Un lancio ANSA riporta una dichiarazione del Garante dei dati personali secondo siti russi colpiscono UE ma i governi sono lenti. Un soggetto istituzionale dovrebbe stare attento a lanciare accuse nei confronti di uno Stato sovrano. Continue reading “Le esternazioni del Garante dei dati personali sulla Russia”

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Ennesimo esercizio acritico sulle statistiche da parte di Repubblica.it

A volte (tante volte) ritornano.

Repubblica.it diffonde acriticamente la notizia di uno studio secondo il quale muoversi migliora la capacità di apprendere una lingua.

Ma l’articolo, come si capisce leggendo lo studio in questione, da per “assoluti” dei risultati che non lo sono affatto. Continue reading “Ennesimo esercizio acritico sulle statistiche da parte di Repubblica.it”

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Come si costruisce una speculazione sui titoli high-tech?

Le “bolle” speculative scoppiano quando scema l’isteria degli investitori grazie ai bagni ghiacchiati di realtà, ma anche per i comportamenti spregiudicati di controlla l’informazione e di chi la rimette in circolazione
di Andrea Monti – Key4Biz.it del 4 dicembre 2017 Continue reading “Come si costruisce una speculazione sui titoli high-tech?”

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Le armi di Chuck Norris sono i calci, non le mitragliatrici (ma Repubblica.it non lo sa)

Benvenuti a un’altra puntata de “I professionisti dell’informazione”.

Oggi, Repubblica.it ospita in home page questo titolo, a proposito di un americano molto, molto armato:

Continue reading “Le armi di Chuck Norris sono i calci, non le mitragliatrici (ma Repubblica.it non lo sa)”

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Repubblica.it legittima inaccettabilmente i “ricercatori” di fenomeni paranormali

Benvenuti a un’altra puntata de “I professionisti dell’informazione”.

Il servizio a firma di Giulia Destefanis e Valentina Evelli diffuso su Repubblica.it legittima inaccettabilmente i “ricercatori” di fenomeni paranormali e il fenomeno in sè, dando spazio in modo acritico a una superstizione ancora oggi dura a morire. Continue reading “Repubblica.it legittima inaccettabilmente i “ricercatori” di fenomeni paranormali”

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La Corte europea dei diritti umani protegge gli archivi online dall’aggressione della privacy

Con la sentenza Fuchsmann vs Germany pubblicata il 19 ottobre 2017 la Corte europea dei diritti umani ha deciso sull’ennesima richiesta di cancellazione di notizie dall’archivio (online) di un giornale, rigettandola. Continue reading “La Corte europea dei diritti umani protegge gli archivi online dall’aggressione della privacy”

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La Repubblica Ceca contro la Direttiva Armi e i pistoleri in pantofole

La senzazione di insicurezza diffusa (spregiudicatamente e trasversalmente alimentata da quella parte dei mezzi di informazione che colgono ogni occasione per incitare al “tiro al delinquente”) sostiene e moltiplica la paranoia di chi si sente “sotto assedio” e vuole potersi “difendere” con armi da fuoco, invocando da un lato un alleggerimento della normativa sulla detenzione e sulla “libertà d’uso” di pistole, carabine e fucili a pompa.

Continue reading “La Repubblica Ceca contro la Direttiva Armi e i pistoleri in pantofole”

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La superficialità de Il Fatto Quotidiano sulla boxe

Benvenuti a un’altra puntata de “I professionisti dell’informazione”.

Scrivendo del ritiro di Vladimir Klitschko dalla boxe professionistica, Il Fatto Quotidiano pubblica questa fotografia:

Continue reading “La superficialità de Il Fatto Quotidiano sulla boxe”

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Il Fatto Quotidiano, Libero Quotidiano e i chatbot afasici di Facebook

Benvenuti ad una nuova puntata de “I professionisti dell’informazione”.

La notizia pubblicata oggi da Il Fatto Quotidiano secondo la quale due chatbot sperimentali di Facebook avrebbero cominiciato a parlare una lingua incomprensibile per gli umani e che perciò sarebbero stati spenti immediatamente offre molti spunti di riflessione.

Continue reading “Il Fatto Quotidiano, Libero Quotidiano e i chatbot afasici di Facebook”

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