L’annuncio della nuova privacy policy – che condivide dati con Facebook – ha fatto scattare l’allarme, con le solite reazioni di pancia che generalmente poi si traducono in poca cosa. Ma deve per forza andare così? di Andrea Monti – Originariamente pubblicato da Infosec.News
Facebook cambia le proprie strategie di gestione dei dati e decide di utilizzare anche quelli generati da WhatsApp. Il “popolo della rete” si inalbera. Tanti minacciano di passare a Telegram o a Signal. Qualcuno lo fa veramente. Poi tutto torna come prima. Continue reading “La querelle sulla privacy di WhatsApp e gli effetti negativi di un certo “modello di business””
Possibly Related Posts:
- Chatbot troppo umani, i rischi che corriamo
- Chi ci protegge dal dossieraggio tecnologico?
- Webscraping e Dataset AI: se il fine è di interesse pubblico non c’è violazione di copyright
- Perché Apple ha ritirato la causa contro la società israeliana dietro lo spyware Pegasus?
- Le sanzioni UE ad Apple e Google aprono un altro fronte nella guerra contro Big Tech (e incrinano quello interno)