L’azione annunciata il 5 luglio 2022 da Meta-Facebook contro soggetti accusati di data-scraping (la raccolta automatizzata di informazioni pubblicate dagli utenti delle proprie piattaforme) evidenzia un problema reale, l’abuso indiscriminato di informazioni di fatto liberamente disponibili (non solo) sulle piattaforme social. Tuttavia, rinforza le preoccupazioni sull’effettiva “proprietà” di contenuti e dati degli utenti. Sempre di più le persone sono confinate in una gabbia dorata o, a seconda delle prospettive, in una “riserva di pesca”, a esclusiva disposizione esclusiva di chi ha le chiavi della serratura, o il controllo del perimetro al quale accede solo chi ha titolo di Andrea Monti – Inzialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech