La CIA ci spia, che c’è di strano?

La notizia diffusa nelle ultime ore è si preoccupante, ma dovremmo, piuttosto, preoccuparci della nostra inarrestabile incapacità di gestire l’invasione della nostra vita da parte di una tecnologia che non siamo in grado di controllare di Andrea Monti Key4Biz.it del 8 marzo 2017 Continue reading “La CIA ci spia, che c’è di strano?”

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Malware legalizzati per scopi giudiziari, negli Usa è possibile (in Italia no)

Il FBI statunitense già impiega tecniche analoghe e ha brillantemente risolto il problema di come utilizzarne i risultati davanti al giudice senza bisogno di nuove leggi, ma in Italia non succede, perché? – di Andrea Monti Key4biz.it del 7 marzo 2017 Continue reading “Malware legalizzati per scopi giudiziari, negli Usa è possibile (in Italia no)”

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La differenza fra sicurezza informatica e guerra elettronica

Affidereste l’attacco di una squadra a Claudio Gentile e la difesa a Pelè? Ovviamente no, perché uno straordinario difensore non ha le caratteristiche (dal fisico alla mentalità, alla capacità di riconoscere e sfruttare occasioni) di un attaccante stellare.

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L’iniquo compenso. Tassa ingiusta sulla musica liquida legale

Quanti si sono accorti che quando compriamo un computer, un masterizzatore o una memoria di massa una parte del prezzo è indicata come “equo compenso”? E quanti, fra quelli che se ne sono accorti, hanno realmente capito di cosa si tratta?
di Andrea Monti – Audioreview febbraio 2017 Continue reading “L’iniquo compenso. Tassa ingiusta sulla musica liquida legale”

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Cybersecurity, il ‘Pentagono Italiano’? Non si crea solo con una firma su un decreto

Non basta una firma su un decreto ministeriale per creare uno spirito di corpo interforze che possa consentire di raggiungere l’obiettivo fissato dal ministro Pinotti
di Andrea Monti Key4Biz del 3 marzo 2017

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Come (non) si fa il data protection officer e perché non c’entra con l’odv 231

C’è la diffusa percezione (indotta anche da corsi “specialistici”) che per fare il data protection officer “basti” passare un po’ di tempo in azienda, fare qualche audit, mettere nero su biano che – come diceva Bartali – “gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare” in modo da evitare azioni per responsabilità professionale e, infine, presentare la parcella. Il tutto, secondo uno schema analogo a quello di un certo modo di intendere il ruolo dell’organismo di vigilanza previsto nei modelli organizzativi 231.

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Data Protection by Design, by Default, by Deception

Guardo con un certo interesse al brulicare dei “consulenti privacy” (già l’errato utilizzo del termine dovrebbe (s)qualificarne la competenza) rinvigorito dall’avvicinarsi dell’entrata in vigore del Regolamento comunitario sulla protezione dei dati personali. E capita anche in questo caso, come in passato, a proposito del D.lgs. 196/03, di leggere proposte di “messa a norma” che si traducono nella semplice produzione di un po’ carta, di qualche letterina di incarico (c’è ancora chi nomina aziende “incaricato esterno del trattamento”) e delle draconiane istruzioni su come (non) si usa l’email aziendale.

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Conad e la concorrenza sleale dell’e-commerce

Nella puntata del 16 febbraio di Focus Economia, la rubrica economica di Radio24, l’amministratore delegato di Conad, Fracesco Pugliese, ha fatto il punto sullo stato di salute della grande distribuzione in Italia.

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Gestori di siti responsabili per i commenti dei lettori

Una sentenza della Corte di cassazione ribadisce l’ovvio: chi aiuta qualcuno a commettere un reato, anche tramite un blog, ne paga le conseguenze. Ma non tutti sono d’accordo
di Andrea Monti – PC Professionale – febbraio 2017 Continue reading “Gestori di siti responsabili per i commenti dei lettori”

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La scomoda sedia del Data Protection Officer, e perché gli avvocati non possono occuparla

Accettare l’incarico di Data Protection Officer (DPO) è una scelta che dovrebbe tenere conto, oltre che degli “onori”, anche degli “oneri” connessi alla carica.

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Cyberattack. L’ipocrita strategia del Governo sulla sicurezza informatica

Chi “governa” questo cambiamento viene da un mondo senza computer, e chi si candida a supportare il cambiamento fa parte di un’era senza pensiero, da vivere a suon di parole d’ordine (possibilmente anglofone) ma senza costrutto. In mezzo, stretta da un abbraccio più letale di quello di Scilla e Cariddi, l’Italia.
di Andrea Monti, Key4biz – 13 febbraio 2017 Continue reading “Cyberattack. L’ipocrita strategia del Governo sulla sicurezza informatica”

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Il Presidente della Camera, Boldrini, e l’abdicazione alla responsabilità individuale

Il Presidente della Camera, Boldrini, scrive a “Mr. Facebook” per chiedergli di intervenire attivamente nel bloccare i discorsi di incitamento all’odio. Continue reading “Il Presidente della Camera, Boldrini, e l’abdicazione alla responsabilità individuale”

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Il (primo) ministro che non usa l’email

Per quattro mesi il sistema di posta del Ministero degli esteri (ministro Gentiloni) è stato “bucato” da cracker russi. Ma niente paura, si legge sul Il Fatto Quotidiano, perchè Gentiloni: Continue reading “Il (primo) ministro che non usa l’email”

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La connessione al sito del Garante dei dati personali non è sicura (così, almeno, dice Firefox)

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“Colpa dell’algoritmo”: Il nuovo mantra della deresponsabilizzazione

Computer says no! – il computer dice no! è il mantra che uno dei personaggi di Little Britain, Carol Beer, la bancaria incapace dall’intelligenza artificiale ripete ogni volta che un cliente le pone una domanda fuori dagli standard. Chi – come me – è vecchio abbastanza, ha perso il conto delle volte nelle quali lo sportellista di un ente pubblico o di un’azienda privata rispondeva in termini – e toni – analoghi a quelli di Carol Beer: il computer dice di no, è colpa del computer, il computer non prevede questa ipotesi… tutte forme di deviazione della responsabilità da quella del reale colpevole (chi ha validato l’analisi e la scrittura del software) a quella di una macchina che nella sua stupida rigidità non consentirebbe di fare quello che l’utente sta chiedendo. Un modo estremamente comodo per far sì che nessuno paghi per le inefficienze, i ritardi e le follie della burocrazia.

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“Colpa dell’algoritmo” e “Riflessi migliori con la musica”. Da Repubblica.it: rimbalzo acritico di notizie

Sono consapevole di essere diventato monotono nell’evidenziare imprecisioni e superficialità dei professionisti dell’informazione, ma non passa giorno senza che venga pubblicato qualche articolo metodologicamente scorretto o vettore di informazioni confuse, meritevole di un approfondimento.

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Repubblica.it, fake news, e la prima pietra

Repubblica.it annuncia uno “speciale” su come si “combattono” le bufale online. Ma l’analisi empirica che sto conducendo da qualche tempo – del tutto ascientifica, in puro stile giornalistico – dimostra che gli articoli pubblicato su questo giornale non sono affatto immuni da imprecisioni, errori e carenza di rigore.

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La mala (compresa) scienza. E’ il turno di Repubblica.it

Un esempio di cattiva divulgazione in un articolo firmato da Massimiliano Razzano e pubblicato da Repubblica.it a proposito di una (relativamente) nuova teoria sull’origine dell’universo, e inintitolato Studio: il nostro Universo potrebbe essere un gigantesco ologramma

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Di chi è la musica liquida?

Prima della liquefazione della musica – orridi MP3 compresi – nessuno si è mai posto realmente il problema di rispondere alla domanda “di chi è la musica che compro?”. E la risposta potrebbe non essere quella che ci si aspetterebbe…
di Andrea Monti – Le regole della musica – Audioreview gennaio 20171 Continue reading “Di chi è la musica liquida?”

  1. Dal numero di gennaio 2017, Audioreview, la più autorevole rivista italiana di HI FI ospita una mia rubrica dal titolo “Le regole della musica”. Questo è il primo articolo pubblicato.

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Cosa dice veramente l’Executive order del presidente Trump in materia di privacy

Enhancing Public Safety in the Interior of the United States” è stato emanato il 25 gennaio scorso dal nuovo presidente degli Stati uniti, ma di cosa si tratta?
di Andrea Monti – Avvocato – Key4biz del 30 gennaio 2017 Continue reading “Cosa dice veramente l’Executive order del presidente Trump in materia di privacy”

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Google, il M5S Messora e il prezzo della libertà

Si lamenta un esponente del Movimento 5 Stella del fatto che Google gli avrebbe disattivato l’account adsense – necessario per ottenere soldi in cambio di click su banner – sulla base del “giro di vite” sulle fake-news. Il motivo addotto da Google sarebbe, secondo Messora, che il sito in questione si presenta come una testata giornalistica, pur non essendolo. Immancabile il grido (interessato) “all’assassinio” della libertà di espressione: Continue reading “Google, il M5S Messora e il prezzo della libertà”

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Dalla Corte di giustizia UE “legalizzato” il clic per le clausole vessatorie e consenso al trattamento dei dati personali

In un articolo che scrissi nel 2009 per Il Sole24Ore diedi conto del disegno di legge del sen. Enrico Musso per la “legalizzazione” del “clic” come forma idonea ad accettare clausole vessatorie online.

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Beretta vs Sig Sauer. Articolo impreciso e generico su Repubblica.it

Un articolo su Repubblica.it non firmato riferisce dell’esito della procedura di selezione della nuova arma da fianco dell’esercito americano. Non più la Beretta 92 (nella codifica americana, M9) ma la Sig Sauer, sconfitta, nel 1985, nel confronto testa a testa con la pistola italiana, e ora vincitrice con il modello P320. Continue reading “Beretta vs Sig Sauer. Articolo impreciso e generico su Repubblica.it”

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Esperto di CyberSecurity in dieci lezioni

Questa è la traduzione in italiano di un post che ho scritto qualche tempo fa in inglese e che ha avuto un certo successo fra gli addetti (veri) ai lavori. Lo ripropongo in italiano, con qualche piccola modifica. Continue reading “Esperto di CyberSecurity in dieci lezioni”

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Caso Stasi e test DNA su oggetti abbandonati. Quarto Grado e il Garante dei dati personali dicono una cosa (quantomeno) imprecisa

Un’altra puntata nel mondo dell’informazione professionale e delle informazioni mal trasmesse, gestite dallo stesso mondo che se la prende con i “dilettanti dell’informazione. Questa volta, lo spunto di riflessione è fornito da una puntata della trasmissione Quarto Grado che si è occupata del tentativo della difesa di Alberto Stasi di far riaprire le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi per il quale Stasi è stato condannato.

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Bufale online. Dai professionisti dell’informazione un altro articolo metodologicamente scorretto

L’analisi empirica sul “rigore” dei media professionali riguarda oggi un articolo pubblicato da Repubblica.it, firmato da Rosita Rijtano e intitolato Troppe truffe online, così gli italiani perdono fiducia nella Rete
A differenza di quello sul caso emissioni FCA che ha richiesto un commento più articolato, questo articolo è molto più semplice da valutare.

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La scandalosa banalità del caso Occhionero

Un “phishing qualsiasi” balza agli onori della cronaca. Il re è sempre più nudo e nessuno se ne preoccupa
di Andrea Monti – PC Professionale online del 17 gennaio 2017
Il caso Occhionero è, nella sua scandalosa banalità, la prova provata che la sicurezza informatica è come il barile di alici comprato e rivenduto in un circuito di commercianti ebrei, con il prezzo maggiorato a ogni transazione. Quando l’ultimo del giro vende il barile di alici a un irlandese, riceve subito una protesta essendo il pesce totalmente marcito. Al che, il venditore risponde: “ma perché, lo hai aperto?” Continue reading “La scandalosa banalità del caso Occhionero”

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Questione autovetture inquinanti. Ancora una prova di scarso rigore dei media

Prosegue, ancora con l’analisi di un articolo sul caso FCA-emissioni inquinanti, lo studio empirico che sto conducendo sul tema bufale online, fake e leggende urbane e sulla presunta “superiorità” dei media “professionali” rispetto ai post di singoli individui.

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La riscoperta della ruota. Inventata la “roboetica” di Isaac Asimov

La Commissione affari giuridici dell’Unione Europea pubblica un rapporto sulla robotica palesemente ossessionato da luddismo e sindrome di Frankenstein, mentre un ricercatore italiano, evidentemente ignorando o facendo finta di non conoscere i romanzi di Isaac Asimov, si inventa – e viene premiato per – la “roboetica”.

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Bufale, disinformazione e mala informazione non riguardano solo gli utenti Facebook

La fine del 2016 e il 2017 sono (stati) qualificati come l’era della post-verità (cioè del fatto che qualsiasi fesseria venga scritta online, c’è sempre qualcuno che ci crede), con la croce per la “scomparsa del vero” buttata sulle spalle di Facebook e dell’industria delle telecomunicazioni. Il che si è tradotto nell’annuncio da parte dei politici italiani di un “giro di vite” sugli over-the-top (Facebook, appunto, ma anche Google, Twitter ecc.) invece che sugli untori digitali (la banda di ignoranti e analfabeti che scambiano il diritto alla libertà di parola per quello di parole in libertà e si sentono “legittimati” a scrivere qualsiasi bestialità).

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Due miliardi di danni per uso non autorizzato di una fotografia. La storia si ripete?

La catena di ristorazione messicana Chipotle è stata citata da una cliente la cui foto è stata utilizzata per una campagna pubblicitaria. La richiesta della “danneggiata” è di oltre due miliardi di dollari.

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Firma digitale, CIE, SPID… Il paradosso dell’identità

C’è un filo rosso che collega i tentativi (finiti male) di modernizzare il rapporto fra Stato e Cittadini grazie alle tecnologie dell’informazione: l’abuso cieco della tecnologia commesso dal legislatore e dall’esecutivo a danno degli istituti giuridici dei quali si voleva consentire la fruizione online.
di Andrea Monti – Interlex del 9 gennaio 2017 Continue reading “Firma digitale, CIE, SPID… Il paradosso dell’identità”

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Pubblicata l’edizione italiana di Privacy. A Very Short Introduction

Dopo quasi due anni di lavoro sono riuscito a pubblicare Privacy. Una sintetica introduzione che è l’edizione italiana di Privacy. A Very Short Introduction scritta dal prof. Raymond Wacks e pubblicata originariamente dalla Oxford University Press.

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Data retention, “la sentenza della Corte di Giustizia sbaglia bersaglio”

Il dibattito sulla data retention è viziato da un difetto strutturale: nessuno sa se funzioni veramente per individuare i colpevoli di un reato perché mancano le statistiche in grado di correlare il numero delle richieste con i risultati delle indagini e il numero di condanne/assoluzioni fondate esclusivamente sui dati di traffico
di Andrea Monti – Agendadigitale.eu del 23 dicembre 2016 Continue reading “Data retention, “la sentenza della Corte di Giustizia sbaglia bersaglio””

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Aridatece Nerone!

di Andrea Monti
Questa è la versione integrale dell’articolo pubblicato oggi da Agendadigitale.eu con il titolo Renzi ha perso (anche) perché non ha capito come manipolare la rete Continue reading “Aridatece Nerone!”

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Il tribunale di Milano (forse) mette fuori legge il trashing, ma per le ragioni sbagliate

Frugare nella spazzatura per cercare informazioni su un “bersaglio” è contro la normativa sul trattamento dei dati personali. Ma è veramente così?
di Andrea Monti – PC Professionale novembre 2016 Continue reading “Il tribunale di Milano (forse) mette fuori legge il trashing, ma per le ragioni sbagliate”

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Caso Tiziana Cantone. Dal Tribunale di Napoli un pericoloso precedente giudiziario

Il 3 novembre 2016, la seconda sezione civile del Tribunale di Napoli ha emanato una decisione relativa all’obbligo di Facebook di rimuovere contenuti (nello specifico, link a siti di terze parti pubblicati da utenti del social network) semplicemente su richiesta di un utente e senza aspettare l’ordine dell’autorità giudiziaria.

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Il Regolamento sulla protezione dei dati personali , il FUD e i venditori di insicurezza

Il regolamento generale sulla protezione dei dati personali non è ancora entrato in vigore, che è già diventato, come direbbero gli americani, un jack of all trade, master of none. E così, ogni scusa è buona per citarlo a sproposito: dalla (presunta) intelligenza artificiale, al (presunto) cyberwarfare.

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Quale open source nella pubblica amministrazione? (un tuffo nel passato)

softwareNel 2002, quando insegnavo teoria dei sistemi informatici applicati alla didattica del diritto nella Scuola superiore per l’insegnamento secondario all’Università di Chieti, partecipai con questo intervento al ForumPA. Alcune cose si sono rivelate sbagliate, molte, esatte, troppe non ancora prese nella dovuta considerazione. Continue reading “Quale open source nella pubblica amministrazione? (un tuffo nel passato)”

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Progetto BLINK – Polizia di Stato, minacce reali e fucili giocattolo

La Polizia di Stato ha annunciato un programma di formazione diretto a sviluppare la capacità di individuare i precursori delle azioni violente (i segnali che consentono di accorgersi che sta per succedere qualcosa di grave).

Continue reading “Progetto BLINK – Polizia di Stato, minacce reali e fucili giocattolo”

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Norme digitali, politica e diritto sono prigionieri del marketing

I problemi giuridici sono sempre gli stessi e molte innovazioni comparse sono soltanto degli slogan pubblicitari che fanno da maquillage a prodotti/servizi tutt’altro che innovativi o resi semplicemente più fruibili dagli utenti. Ma i rappresentanti delle istituzioni non se ne sono resi conto e hanno reagito con un riflesso degno dei cani di Pavlov. Rinunciando così a difendere davvero gli utenti
di Andrea Monti – Agenda Digitale del 8 novembre 2016 Continue reading “Norme digitali, politica e diritto sono prigionieri del marketing”

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SPID e furto di identità: una storia già vista e una lezione ignorata

Il problema strutturale di SPID è la privatizzazione dell’identità personale. Quando non è più (solo) lo Stato a certificare chi siamo, tutto può succedere.
di Andrea Monti – Key4Biz del 8 novembre 2016 Continue reading “SPID e furto di identità: una storia già vista e una lezione ignorata”

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Privacy Shield, uno scudo fragile per i nostri diritti: ecco il primo ricorso

Arriva il ricorso di Digital Rights Ireland alla Corte di Giustizia Ue contro l’accordo per lo scambio di dati di cittadini europei con gli Usa. Cittadini e aziende non avranno una protezione particolarmente robusta da questo strumento giuridico
Agenda Digitale del 28 ottobre 2016 Continue reading “Privacy Shield, uno scudo fragile per i nostri diritti: ecco il primo ricorso”

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La legge sul “cyberbullismo”. Inutile, pericolosa e ipocrita

Non c’è bisogno dell’ennesima legge per regolare un fenomeno già punito dal codice penale. Ma con la scusa del “cyber” il Parlamento introduce nuove censure
di Andrea Monti – PC Professsionale ottobre 2016 Continue reading “La legge sul “cyberbullismo”. Inutile, pericolosa e ipocrita”

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Quando un nostro dato diventa “personale”? La risposta in due sentenze

Sentenze della Corte di giustizia europea e della Corte di cassazione mettono la parola fine a un dibattito che dura da anni: in quali circostanze in cui i nostri dati digitali diventano personali? Si scopre che il concetto di identificabilità è relativo e deve essere oggetto di un bilanciamento di interessi
di Andrea Monti – Agenda digitale del 20 ottobre 2016 Continue reading “Quando un nostro dato diventa “personale”? La risposta in due sentenze”

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Il virus trojan non sostituisce il sequestro

di Andrea Monti – IlSole24Ore Norme e tributi
Indagini. Le conseguenze applicative dell’ordinanza del tribunale di Modena che vieta di duplicare per questa via le memorie del server
Continue reading “Il virus trojan non sostituisce il sequestro”

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Trib. Modena – Ord. 28 settembre 2016

L’uso di un captatore informatico non sostituisce il sequestro. Qui un commento pubblicato da IlSole24Ore.

Continue reading “Trib. Modena – Ord. 28 settembre 2016”

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FaceTsapp: la fine della (legge sulla) privacy?

L’integrazione fra Facebook e Whatsapp dimostra i limiti della normativa europea sulla protezione dei dati personali. Che forse dovrebbe essere semplicemente abrogata
dI Andrea Monti – PC Professionale settembre 2016 Continue reading “FaceTsapp: la fine della (legge sulla) privacy?”

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