La notizia diffusa ieri del blocco dei voli a Miami “per un problema informatico” del sistema dei radar dell’aereoporto non è né il primo né l’ultimo incidente causato da errori di progettazione, da bug o da interazioni sbagliate con qualche altro componente di un sistema. Dallo scoppio del vettore Ariane V nel 1996, al clamoroso bug “Anno 2000”, al disastro del Boeing 737 Max del 2019 all’incredibile caso della “provvedimento fantasma” generato dalla piattaforma digitale del Consiglio di Stato nel novembre 2022, la storia è piena di incidenti causati da malfunzionamenti di software. Più correttamente, però, questi eventi non sono stati provocati “dal” software ma da chi lo ha pensato, realizzato e fatto funzionare. Per l’ennesima volta, tuttavia, anche nel caso dei radar di Miami è sempre “colpa è del computer”, come se queste macchine fossero dotate di vita propria e fossero sostanzialmente incontrollabili. Evidentemente non è vero, ma la narrativa è oramai tanto consolidata da avere oscurato una banale considerazione di buon senso: il software è un “prodotto”, chi lo costruisce dovrebbe farlo seguendo regole di sicurezza, ed essere legalmente responsabile per le conseguenze causate dal “manufatto” di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech Continue reading “Qualcuno fermi le software-house”
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